Le Medicine Complementari e il dolore

Autori: Edzard Ernst, Max Pittler e Barbara Wider
Traduzione italiana a cura di Gino Santini

Elsevier Editore (2008)


La lotta contro il dolore rappresenta l’obiettivo di queste cure e un libro che possa fornire delle chiare informazioni non può che essere di aiuto, anche se le difficoltà sono sempre presenti nonostante la fama e la professionalità degli autori. Vale la pena ritornare sinteticamente su alcuni degli argomenti sopra citati.

  • Per essere affidabili, trial e review hanno bisogno di osservare dei principi di qualità (per evitare preconcetti), di dimensioni del campione scelto (per evitare di conferire un ruolo eccessivo alla casualità) e validità (abbiamo bisogno di risposte razionali a domande razionali). Il più grande problema con le terapie complementari è che molti trial e la maggior parte delle review, mostrano dei limiti in alcune se non in quasi tutte di queste aree e, conseguentemente, l’errore potenziale è piuttosto evidente.
  • Per molte combinazioni terapia/condizione di salute, tuttavia, è inevitabile che la conclusione sarà quella di non avere nessuna certezza di successo terapeutico (forse qualcuna). Va registrata una drammatica assenza di evidenze nei trial clinici, sebbene molti medici ed alcuni pazienti possano testimoniare aneddoticamente che la terapia ha avuto successo nel loro caso particolare.
  • L’assenza di prove è il problema maggiore, non per l’efficacia ma per la malattia stessa. L’assenza di dati validi relativi alla malattia, sia nei trial clinici che negli studi osservazionali, significa che sussistono pericoli reali di eventuali reazioni avverse, anche gravi, (sADR) rare ma possibili. Ecco perchè il racconto verbale non solo non è di aiuto, ma può ingannare ed aumentare il pregiudizio.

Come possono essere combattute queste difficoltà? A breve termine non è possibile, potendo unicamente affrontare il problema della mancanza di prove di efficacia ed eliminare l’assenza di tale efficacia.

A mio parere sembra che i dibattiti sulle terapie complementari, sia per il dolore o per altre patologie, siano diventati uno stereotipo e soffochino il pensiero. Invece di continuare questa discussione infinita su quanto scarso sia l’effetto delle terapie complementari nei trial clinici, forse sarebbe meglio chiederci il perché accada tutto questo. Forse molte progettazioni di trial mancano di sensibilità, sebbene in generale questi mostrino la pratica clinica come se ci trovassimo davanti ad uno specchio. Qualora qualità, validità e dimensioni risultino adeguate, anche i trial clinici e la stessa pratica clinica forniscono gli stessi risultati, sia per l’efficacia che per la malattia.

Quello di cui abbiamo bisogno è qualche pensiero originale, un pensiero laterale, qualcosa dal “left field” (un termine del baseball che sta ad indicare un qualcosa totalmente fuori tema rispetto a quello di cui si sta discutendo). Meno calore, più luce. Questo libro, con la sua appassionata panoramica sulle evidenze cliniche, potrebbe essere l’inizio di un processo di questo tipo.

Andrei Moore

Gino Santini
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Direttore dell'Istituto di Studi di Medicina Omeopatica di Roma. Segretario Nazionale SIOMI. Giornalista pubblicista. Appassionato studioso di costituzioni e del genere umano.

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