Serve la filosofia alla scienza?

di Carlo Rovelli, 22 dicembre 2018 – LINK

All’utilità della filosofia per la scienza il fisico Carlo Rovelli dedicava un articolo per il Corriere della Sera del 30 agosto 2016: l’articolo è stato ripubblicato nel libro di articoli per i giornali Carlo Rovelli, Ci sono luoghi al mondo dove più che le regole è importante la gentilezza, RCS 2018.

Nell’articolo Serve la filosofia alla scienza? l’utilità della filosofia per la scienza è da Carlo Rovelli ben rilevata: il rilievo del significato scientifico della filosofia esprime bene l’idea dell’unità della cultura come cifra dell’impegno culturale di Rovelli.

Nell’articolo Serve la filosofia alla scienza? Carlo Rovelli richiamava l’occasione della propria presente considerazione dell’utilità della filosofia per la scienza: la richiesta di «tenere una conferenza alla London School of Economics, in Inghilterra. La conferenza doveva chiudere il congresso europeo di filosofia della fisica, e implicitamente rispondere ad una serie di recenti commenti pubblici molto negativi  sulla filosofia da parte di miei colleghi assai noti». Nel preparare la conferenza occasione della presente considerazione dell’utilità della filosofia per la scienza Rovelli rilevava di aver ritrovato la rivendicazione del significato scientifico della filosofia nel Protrettico di Aristotele: «Aristotele risponde alle critiche di Isocrate, e discute perché la filosofia, lo studio dei fondamenti e dei concetti astratti, sia utile alle arti e alle scienze concrete». Era da Rovelli quindi sottolineata l’attualità degli argomenti di Aristotele relativi al significato scientifico della filosofia: «E’ stata una sorpresa: gli argomenti di Aristotele sull’utilità della filosofia per la scienza sono attuali. Per la mia conferenza, bastava copiarli e aggiornarli un po’».

Il primo argomento di Aristotele sul significato scientifico della filosofia è da Carlo Rovelli definito il più divertente ma rilevato ben sottile: nel Protrettico chi critica l’utilità della filosofia per le scienze sta per Aristotele facendo non scienza ma proprio filosofia. Del secondo argomento di Aristotele Carlo Rovelli sottolinea il carattere massimamente diretto: nel Protrettico per Aristotele la scienza è effettivamente influenzata dall’analisi dei fondamenti: rileva Rovelli: «… l’influenza del pensiero filosofico sulla migliore scienza occidentale è stata pesante e persistente… Il pensiero filosofico apre possibilità, libera dai pregiudizi, svela incongruenze e salti logici, suggerisce nuovi approcci metodologici e, in generale, apre la mente a possibilità nuove. E’ sempre successo in passato, e continua a succedere» (Carlo Rovelli, Ci sono luoghi al mondo dove più che le regole è importante la gentilezza, RCS 2018, pp. 72-73). Il terzo argomento di Aristotele si riduce ad una semplice notazione: Rovelli rileva nel Protrettico per Aristotele le scienze necessitare della filosofia specie «dove le perplessità sono maggiori»..

Secondo il giovanile Protrettico di Aristotele utilità e significato della filosofia per la scienza sono nell’articolo ben riferiti specie a metodo e ristrutturazione teorica e concettuale fondamentale: «E’ soprattutto sulla metodologia, che è tutt’altro che statica nella scienza, che la filosofia interferisce con la scienza… Quando la scienza attraversa periodi di forte cambiamento, in cui concetti di base sono rimessi in discussione, ha più bisogno della filosofia. Un esempio è… il problema della gravità quantistica, su cui lavoro, dove le nozioni di spazio e tempo sono ancora una volta rimesse in discussione, e le vecchie argomentazioni sullo spazio e sul tempo, da Aristotele a Kant fino a David Lewis, tornano attuali».

L’articolo, portato alla conclusione, ribadendo la negazione dell’inutilità scientifica della filosofia: «No, la filosofia non è inutile per la scienza. Ne è fonte vivissima di ispirazione, critica e idee» (Carlo Rovelli, Ci sono luoghi al mondo dove più che le regole è importante la gentilezza, RCS 2018, p. 73).

L’articolo è da Carlo Rovelli concluso nella prospettiva della essenziale interazione di scienza e filosofia: «Ma se la grande scienza del passato si è nutrita di filosofia, è anche vero che la grande filosofia del passato si è abbeverata di scienza… Chiudere gli occhi al sapere scientifico attuale… è… solo ignoranza. Ancora peggiore è l’atteggiamento di quelle correnti filosofiche che considerano il sapere scientifico inautentico o di serie B, oppure una forma di organizzazione del pensiero arbitraria e non più efficace di altre».

La prospettiva dell’essenziale interazione di scienza e filosofia è nella conclusione dell’articolo Serve la filosofia alla scienza? da Carlo Rovelli ben inquadrata nell’idea filosofica del carattere unitario del sapere espressa dal suo impegno culturale ben rappresentato nel libro di articoli per i giornali Ci sono luoghi al mondo dove più che le regole è importante la gentilezza: «Il nostro sapere è incompleto, ma è organico: cresce in continuazione e ogni parte ha influenza su ogni altra. Una scienza che chiude le orecchie alla filosofia appassisce per superficialità; una filosofia che non presta attenzione al sapere scientifico del suo tempo è ottusa e sterile. Tradisce la sua stessa radice profonda, quella della sua etimologia: l’amore per il sapere» (Carlo Rovelli, Ci sono luoghi al mondo dove più che le regole è importante la gentilezza, RCS 2018, p. 74).

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