Una maggiore attenzione per medici e consumatori

La prima definizione scientifica di “probiotico” risale a quasi vent’anni fa e comparve all’interno di apposite Linee Guida stilate con l’intento di evitare utilizzi inappropriati.

In tutto questo tempo la terminologia ha intrapreso derive che la hanno allontanata dal settore originario, a causa di dichiarazioni e generalizzazioni che illustrano in modo poco chiaro utilità e limitazioni. Questo anche perchè il tasso di scoperta di nuovi organismi con potenziale beneficio terapeutico per la salute umana e ambientale è progredito con uno sviluppo senza precedenti, occupando un settore farmacologico che all’epoca era tutto da inventare.

Rimane il fatto che attualmente il termine “probiotico” venga spesso applicato erroneamente per descrivere qualsiasi microbo con plausibile utilità terapeutica nell’ospite umano.

A questo proposito è utile sottolineare quanto riporta De Simone su Clinical Gastroenterology and Hepatology (2019, 17: 809) riguardo la rapida crescita del mercato dei probiotici, ma con una regolamentazione molto variegata e priva di specifiche adeguate; regolati come integratori alimentari, i probiotici risultano caratterizzati da normative focalizzate più sulla legittimità di qualsiasi pretesa, piuttosto che su caratteristiche di efficacia, sicurezza e qualità.

Per non parlare del fatto che molte proprietà dei prodotti pubblicizzati sono specifiche per il singolo ceppo e i risultati di sicurezza ed efficacia associati a formulazioni specifiche dovrebbero non essere generalizzati ad altri prodotti, come invece spesso avviene.

È quindi fondamentale la stretta osservanza della definizione scientifica del termine “probiotico”, onde evitare generalizzazioni a tutto il campo di prodotti basati su definizioni forzate e di comodo; solo in questo modo sarà possibile contribuire a far progredire lo sviluppo e la validazione di terapie microbiche attraverso applicazioni tese a migliorare la salute dell’individuo in modo efficace e sicuro.

Per arrivare a questo obiettivo è necessario attuare una revisione delle norme di regolamentazione, attualmente inadeguate per proteggere medici e consumatori, in particolare quando i probiotici sono finalizzati alla gestione dietetica di condizioni gravi.

Reid, G. (2019). Probiotics: Reiterating What They Are and What They Are Not. Frontiers in Microbiology, 10, 424. http://doi.org/10.3389/fmicb.2019.00424

De Simone, C. (2019). The Unregulated Probiotic Market. Clinical Gastroenterology and Hepatology, 17(5), 809–817. http://doi.org/10.1016/j.cgh.2018.01.018

Gino Santini
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Direttore dell'Istituto di Studi di Medicina Omeopatica di Roma. Segretario Nazionale SIOMI. Giornalista pubblicista. Appassionato studioso di costituzioni e del genere umano.

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