Batteri e cavo orale, le promesse mantenute dai probiotici

Era il lontano 2009 quando Daniel Grenier dalle pagine di un articolo pubblicato sul Journal of the Canadian Dentai Association ricordava il ruolo che i probiotici potevano avereper il mantenimento del benessere del cavo orale. Non per niente ogni giorno ognuno di noi ingerisce un elevato numero di microrganismi, soprattutto batteria a causa della loro inevitabile presenza nell’acqua e nel cibo. Gli anni a venire hanno reso vincente un’idea all’epoca solo teorizzata, ma che ha confermato tutte le premesse positive a carico dei probiotici indicate dal gruppo di Grenier: uno su tutti, il problema delle carie che appare in seguito alle modifiche dell’omeostasi dell’ecosistema orale che porta alla proliferazione del biofilm batterico, composto in particolare da streptococchi del gruppo mutans, facilmente gestibili da adeguate quantità di Lattobacilli del tipo brevis (Campus, 2013). Questi ultimi si rivelano significativi anche nel miglioramento della parodontite cronica (Lee, 2015; Shah, 2013) e dell’alitosi (Marchetti, 2015), antagonizzando i germi patogeni e attivando vie enzimatiche che modificano il terreno predisponente a queste patologie. Da sottolineare, infine, come  anche l’effetto positivo sulle problematiche delle afte (Trinchieri, 2011; Tasli, 2006) possa essere ricondotto ad una idonea colonizzazione con probiotici mirati dell’ecosistema del cavo orale. Quando le ipotesi si concretizzano.

Bonifait, L., Chandad, F. & Grenier, D. Probiotics for Oral Health: Myth or Reality? Journal of Canadian Dental Association 75, 585–590 (2009).

Gino Santini
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Direttore dell'Istituto di Studi di Medicina Omeopatica di Roma. Segretario Nazionale SIOMI. Giornalista pubblicista. Appassionato studioso di costituzioni e del genere umano.

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