di Gino Santini, da “Omeopatia33” del 10 aprile 2020
Newsletter ISMO 002 del 15 aprile 2020
Ecco Riccardo Luna (link), ultimo arrivato tra i giornalisti superficiali e approssimativi. Questo potrebbe essere il vero titolo che Repubblica dovrebbe assegnare a un articolo che assegna d’ufficio i suffumigi di zenzero alle pratiche omeopatiche. Verrebbe da dire: ci risiamo. Ancora una volta si fa il nome dell’omeopatia accostandola a un qualcosa che di omeopatico ha solo la specifica competenza di chi scrive l’articolo. È un giornalismo che rispecchia l’andamento degli ultimi tempi, ovvero quello di inserire casualmente (quando non in aperta malafede) nei titoli degli articoli concetti che servono solo ad attirare l’attenzione del lettore; il quale, a questo punto, potrebbe anche lecitamente chiedersi se anche altre parti dello stesso giornale non stiano raccontando le stesse imprecise approssimazioni su argomenti diversi. L’importante è acchiappare l’attenzione, non raccontare come stanno i fatti, alla faccia di qualunque deontologia professionale.
In fondo, ce lo dovevamo aspettare: in un momento di quarantena forzata tutti tornano a leggere i giornali e, si saranno detti ai piani alti, non è fondamentale che le notizie siano vere. Povera informazione. Sembra di essere tornati ai tempi degli inquisitori che ululavano che la scienza non era democratica e che gli asini dovevano stare zitti, ovviamente con i novelli Torquemada che si autoescludono in modo tronfio dal gruppo di quelli che ragliano. Il loro scopo, più o meno dichiarato, è il raggiungimento di un obiettivo che non sono mai stati capaci di ottenere nel corso della loro vita professionale: l’ambita visibilità mediatica. Si riconoscono facilmente, perchè sono seguiti da tutta una sfilza di giullari e menestrelli che danno credito ad un sentito dire spacciato per scientismo della peggiore risma. Fino a quando non è arrivato un virus bricconcello che, come la livella di Totò, ha costretto tutti a una riflessione diversa, come spesso capita quando non intravedi soluzioni all’orizzonte.
E allora capita anche che gli omeopati si affianchino a tutti i medici di buona volontà e ci mettano del proprio per aiutare nelle loro case un numero enorme di infettati che non hanno altre alternative terapeutiche all’autoisolamento, identificando le migliori strategie per superare un momento difficile, anche psicologicamente. E capita anche che quello che viene suggerito loro (zenzero compreso, perchè la Medicina Integrata utilizza tutte le armi che ha a disposizione) abbia un effetto positivo e spesso risolutivo su alcuni aspetti sintomatologici accessori, con il risultato di migliorare la qualità di vita del paziente. Ma non ditelo a Riccardo Luna.
da “Omeopatia33” del 14 aprile 2020
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