Nonostante i costanti studi scientifici che sono ormai in corso da parecchi anni il meccanismo di azione del medicinale omeopatico non è ancora del tutto chiarito.
Il meccanismo con cui il rimedio omeopatico funziona potrebbe essere legato al fatto che esso ha in sé il quadro della malattia, in quanto la può provocare nel soggetto sano in corso di sperimentazione. Somministrando il medicinale al soggetto malato quindi, si pone l’organismo di nuovo a confronto con il quadro morboso, offrendogli una seconda “chance” per una opportuna reazione, dimostratasi inadeguata nella precedente occasione con la conseguenza del manifestarsi della malattia.
Le recenti scoperte nel campo della microscopia elettronica a trasmissione avvalorano l’ipotesi che la reazione di autoguarigione possa essere indotta da una persistere di molecole del soluto nella soluzione e che tali molecole possano avviare una reazione di tipo ormetico (cfr: seminario internazionale SIOMI “Advances in Homeopathy: a new scientific and social perspective”)
Per tale ragione l’Omeopatia non deve essere intesa come una medicina sostitutiva, bensì come una medicina “di stimolo” all’autoguarigione o guarigione biologica.